Ciò che vi racconto in questo servizio è la storia della mia ISO 125 A4D GT. La moto fu acquistata da un parente di mio padre nel 1957 per effettuare la luna di miele con la moglie. Approfittando dell'amicizia del concessionario Iso di Taranto, questo mio zio cambia la sua Isomoto due tempi con il quattro tempi, rimanendo così fedele al marchio bressese. Con questa motocicletta, i due zii girano gran parte dell'Europa, passando per la Svizzera, per la Germania, i Paesi Bassi e riscendendo per la Spagna, il Portogallo per rientrare finalmente in Italia. Nelle foto sotto riportate troviamo i due sposini al confine tra Francia e Spagna, a quota 1915 metri sul livello del mare!
Il destino vuole che lungo il percorso, in Germania, un inconveniente meccanico blocca i due sposini. Grazie al concessionario Iso di Taranto, arrivano prontamente da Bresso due tecnici Iso che svolgeranno le riparazioni del caso. I due invitano gli zii a passare per Bresso al ritorno del loro viaggio. Così infatti accadde: due giorni prima di rientrare in Italia, mio zio chiama Bresso ed avverte che sarebbero passati in paese come promesso. Al loro arrivo, ad attenderli c'era una banda musicale e molta gente entusiasta dell'impresa portata a termine. I due zii rimangono ospiti a Bresso e nella stessa fabbrica da cui era uscita, la Iso 125 ha il motore rifatto a nuovo. Questo gesto, penso, fu mosso in segno di ringraziamento della notevole propaganda svolta da mio zio nell'aver portato in giro per l'Europa nel 1957 il marchio Iso. In quell'occasione furono scattate di certo alcune foto e se qualcuno ne fosse in possesso e riconosce i miei zii è pregato di farmelo sapere. Al rientro a Taranto, viene pubblicato un articolo di giornale su un quotidiano locale, da me letto, ma attualmente non disponibile, in cui si racconta l'impresa di mio zio. Dopo un ultimo viaggio a Bari, la moto finisce definitivamente in ripostiglio per far posto all'arrivo della macchina. A questo punto la moto passa a mio padre, giovanotto appassionato Iso e possessore di una GT 125 due tempi. Gli anni passano e la moto segue mio padre in Sicilia. C'è da dire che in un trasferimento su camion, dalla Puglia alla Sicilia, non troppo fortunato viene rotto il collettore e il carburatore. Da qui una serie di interventi meccanici poco felici per rimettere a posto la carburazione. Comunque con molta approssimazione la moto riprende a camminare e mio padre mi ci porta in giro la domenica ad appena due anni di età, con le apprensioni giustificate di mia madre. All'età di dodici anni, invece, comincio ad essere io l'utilizzatore della Iso. Ricordo ancora quel giorno in cui mio padre con molta pazienza mi spiega i comandi, le marce e tutti i trucchi per una guida sicura. Qualche anno dopo si torna tutti a Taranto e con noi anche la motocicletta che ben coperta viene messa in fondo al garage. Gli anni passano ed arriva il 2000, su consiglio di mio padre decido di riportare in vita la mitica Iso.Ecco come si presentava ai nostri occhi la moto:
Poca ruggine,ma ovunque, ruota anteriore ovalizzata, piccola ammaccatura sul serbatoio, filetto dorato ai bordi delle linguette nere ormai scomparso, decals rovinate, vernice sbiadita, cavalletto troppo inclinato, molla di ritorno della leva della messa in moto rotta del tutto, ruggine dentro il serbatoio, carburatore e rubinetti benzina non originali. Uniche note positive sono le decals dei vari paesi europei sparpagliate tra forcelle e porta oggetti laterali, a testimonianza del suo glorioso passaggio in quei luoghi. Ci sono ancora il sellino anni sessanta e il poggia piedi posteriore. Inoltre con fatica e a spinta il motore riesce ad avviarsi, anche se la carburazione appare approssimata e soprattutto non è in fase. Noto che il conta chilometri è fermo a 17.676, ma funziona ancora. Sotto un particolare del carburatore non originale e del piatto condensatore e ruttori, con l'olio depositato tra le alettature della coppa dell'olio.
Prendo nota di tutto e decido di procedere al restauro. Il 19 febbraio 2000 sono a Milano per la grande mostra-scambio:li conosco gli amici dell'ISO CLUB ed inizia la grande avventura del restauro, mossa da una passione per il settore che andrà a crescere progressivamente. Trasferisco la moto da Taranto a Treviso con un corriere per mia comodità e qui a maggio viene completamente smontata. Il restauro, da me eseguito, ad esclusione del motore, sarà completamente terminato a giugno del 2001, con la motocicletta pronta a correre per i mesi estivi. Sotto, nella fase di rimontagio è importante osservare uno dei due appoggi del cavalletto sempre molto fragili e quindi soggetti a frequenti rotture.
Giunti al termine ecco il risultato di più di un anno di lavoro:
Dopo tante peripezie, dopo migliaia di Km percorsi ovunque, questa moto ha un solo grande sogno: quello di rivedere i magici luoghi di Bresso, quei capannoni che ospitavano le officine a lei tanto care ed importanti dove un giorno conta di ritornare per non interrompere quel sottile filo che la unisce al suo passato epocale.
Gianluca B.